La Flipped TV mette al centro del processo di apprendimento (davanti e dietro la macchina da presa, alle consolle di regia e montaggio) i giovanissimi e le giovanissime della scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. Facendo leva sulle dotazioni digitali attuali delle scuole italiane e delle famiglie, su software liberi, sui social media e su poche attrezzature di ripresa e regia (con costi addizionali minimi inferiori a € 1.000 per Istituto o plesso scolastico), è possibile apprendere e trasmettere competenze e consapevolezze multi-linguistiche (L1, linguaggi digitali e progettuali, CLIL), disciplinari (STEAM, educazione civica) e soprattutto sociali (service learning), dalla comunità di classe a quella del territorio, favorendo anche gemellaggi tra scuole italiane e straniere.
Secondo le linee guida della Fondazione Enrica Amiotti, la Flipped TV è un elemento cardine per lo sviluppo delle Comunità Educanti ABC (Arte-Benessere-Cittadinanza) e l’attuazione concreta e documentazione di metodi didattici attivi e inclusivi, inseriti in una logica di “service learning” (= “learning by doing good”), apprendendo attraverso attività socio- educative utili per la scuola e i territori.
Con la Flipped TV, gli studenti possono diventare reporter e attivisti sociali e ambientali, coinvolgere docenti, familiari e membri attivi della comunità locale, su temi che spaziano dall’ecologia alla legalità, dall’espressione artistica al benessere e alla salute. Il progetto Flipped TV trae ispirazione dalla metodologia flipping, ovvero capovolgimento dei ruoli.
Allieve e allievi assumono una posizione di centralità nel processo di apprendimento e i docenti un ruolo di facilitatori e registi dell’azione didattica.