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Enrica e Luigi Amiotti

Enrica Amiotti

Nasce l’11 ottobre 1885 ad Albonese, un piccolo centro della Lomellina, in provincia di Pavia.
Il padre Giovanni Battista coltiva un modesto fondo agricolo. Dei suoi cinque figli, Enrica e Luigi sono gli unici che proseguono gli studi – maestra la prima, ragioniere il secondo – e gli unici che non si sposeranno. L’altro figlio maschio Angelo continuerà l’attività di coltivatore diretto nella casa paterna di Via IV Novembre, dove vivrà a lungo anche Enrica. Enrica Amiotti si diploma maestra a Novara e resterà ad Albonese per tutta la vita, salvo una breve parentesi a Milano. Insegnerà nella scuola elementare per ben 47 anni, dal 1905 al 1952, con un impegno ed una dedizione che oggi si definiscono “d’altri tempi”.

Questa foto, scattata il 13 novembre 1949, la ritrae davanti al municipio di Albonese, in occasione della festa organizzata per il conferimento della Medaglia d’Oro e del “Diploma di Benemerenza di Prima Classe” conferitale dal Presidente della Repubblica per “i quarant’anni di buon servizio nelle pubbliche scuole elementari”. All’estrema sinistra della foto è don Vittorino Quaglino, che sarà parroco di Albonese per tutta la seconda metà del secolo, e alle spalle di Enrica è l’affezionatissimo fratello Luigi, che costituirà la Fondazione Enrica Amiotti nel 1970.

Nel 1954, Enrica ormai in pensione si trasferisce per alcuni anni a Milano dove abita il fratello Luigi, per poi tornare ad Albonese insieme alla nipote Maria a “Villa Enrica”, la bella e grande casa appena fatta costruire dal fratello nel paese natale dopo una vita avventurosa e di successi professionali nel campo cotoniero

Purtroppo, i sereni anni della pensione sono brevi, ed Enrica Amiotti spira il 20 agosto 1961, due giorni dopo aver scritto un tenero biglietto di auguri al nipotino Enrico che era ricoverato in ospedale per un intervento di appendicite.

Enrico Amiotti è oggi il rappresentante della famiglia Amiotti nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione, di cui è Presidente.

Luigi Amiotti

Nasce ad Albonese il 20 luglio 1895, ultimo dei cinque figli di Giovanni Battista Amiotti. Ben presto trova troppo angusti gli orizzonti del paese natale, dove invece rimarranno per tutta la vita la sorella Enrica e gli altri fratelli.
Di carattere volitivo e indipendente, si arruola volontario nell’esercito, combatte il primo conflitto mondiale nel 59° Artiglieria, viene insignito della Croce al Merito di Guerra il 4 agosto 1918 e si congeda dopo la guerra col grado di maggiore.

Subito dopo la guerra conosce Mario Battistel, che diventerà suo socio in affari e col quale intravede un futuro nel business del cotone. Ottenuto un prestito da un ebreo americano conosciuto per caso, Amiotti e Battistel vanno negli Stati Uniti a “studiare il cotone” ed ottengono nel 1926 – primi europei – le licenze numero 74 e 75 dal Ministero dell’Agricoltura statunitense, secondo lo United States Cotton Act, per valutare e commerciare le fibre di cotone.

Nasce la Battistel Amiotti , di cui troviamo traccia negli archivi della Banca Commerciale Italiana, in una lettera di presentazione di Raffaele Mattioli del 1936. In quegli anni, con l’aiuto del giovanissimo nipote Giuseppe Bellomo, Luigi Amiotti è tra i primi italiani a coltivare cotone nell’Africa Orientale Italiana, in cui ottiene dal governo una concessione di un’ampia regione totalmente vergine, da disboscare e da avviare da zero alla produzione cotoniera. E’ un successo, che si deve interrompere all’inizio del secondo conflitto mondiale.

Nel secondo dopoguerra la Battistel Amiotti diventa una dei principali broker italiani di cotone, con stabili collegamenti coi mercati di produzione americano ed egiziano, da un lato, e con le filature e tessiture cotoniere italiane dall’altro. Avendo scoperto una linea telex rimasta inattiva dopo la guerra tra gli Stati Uniti e Londra, la utilizza per offrire al mercato italiano – attraverso l’Associazione Cotoniera – le quotazioni del giorno della Borsa Merci di Chicago per tutti gli anni ’50 e ’60. Sono gli anni del boom economico, al quale il commendator Amiotti dà il suo contributo dagli uffici di Corso Vittorio Emanuele a Milano, anche dopo la morte immatura del socio Battistel.

Alla fine degli anni ’50 Luigi Amiotti vuole ritornare ad Albonese, dove si fa costruire una bella villa con ampi e curatissimi giardini, in cui passare i fine settimana e poi gli anni del meritato riposo. La chiamerà “Villa Enrica”, dove inviterà a vivere la sorella Enrica e la nipote Maria Bellomo.

Subito dopo la guerra conosce Mario Battistel, che diventerà suo socio in affari e col quale intravede un futuro nel business del cotone. Ottenuto un prestito da un ebreo americano conosciuto per caso, Amiotti e Battistel vanno negli Stati Uniti a “studiare il cotone” ed ottengono nel 1926 – primi europei – le licenze numero 74 e 75 dal Ministero dell’Agricoltura statunitense, secondo lo United States Cotton Act, per valutare e commerciare le fibre di cotone.

Nasce la Battistel Amiotti , di cui troviamo traccia negli archivi della Banca Commerciale Italiana, in una lettera di presentazione di Raffaele Mattioli del 1936. In quegli anni, con l’aiuto del giovanissimo nipote Giuseppe Bellomo, Luigi Amiotti è tra i primi italiani a coltivare cotone nell’Africa Orientale Italiana, in cui ottiene dal governo una concessione di un’ampia regione totalmente vergine, da disboscare e da avviare da zero alla produzione cotoniera. E’ un successo, che si deve interrompere all’inizio del secondo conflitto mondiale.

Nel secondo dopoguerra la Battistel Amiotti diventa una dei principali broker italiani di cotone, con stabili collegamenti coi mercati di produzione americano ed egiziano, da un lato, e con le filature e tessiture cotoniere italiane dall’altro. Avendo scoperto una linea telex rimasta inattiva dopo la guerra tra gli Stati Uniti e Londra, la utilizza per offrire al mercato italiano – attraverso l’Associazione Cotoniera – le quotazioni del giorno della Borsa Merci di Chicago per tutti gli anni ’50 e ’60. Sono gli anni del boom economico, al quale il commendator Amiotti dà il suo contributo dagli uffici di Corso Vittorio Emanuele a Milano, anche dopo la morte immatura del socio Battistel.

Alla fine degli anni ’50 Luigi Amiotti vuole ritornare ad Albonese, dove si fa costruire una bella villa con ampi e curatissimi giardini, in cui passare i fine settimana e poi gli anni del meritato riposo. La chiamerà “Villa Enrica”, dove inviterà a vivere la sorella Enrica e la nipote Maria Bellomo.

Ormai ritiratosi dagli affari, e morta da quindici anni la sorella Enrica, costituisce in sua memoria nel 1970 la Fondazione Enrica Amiotti, con una dotazione iniziale di 50 milioni di lire. Trent’anni dopo, il patrimonio della Fondazione, investito in titoli azionari secondo lo Statuto voluto dal Fondatore, ammonta ad oltre un milione di euro.

La Fondazione viene eretta presso l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, una prestigiosa e bicentenaria istituzione milanese, che ebbe come primo presidente Alessandro Volta e che continua ancor oggi nella sua tradizione di alternanza di guida e di comunità di iniziative tra le componenti universitarie scientifiche ed umanistiche.

Gli obiettivi e lo Statuto della Fondazione Amiotti vennero a lungo discussi tra il Fondatore Luigi Amiotti e l’allora Presidente dell’Istituto Lombardo, Rettore Emerito dell’Università Statale di Milano, professor De Francesco.

Luigi Amiotti si spegne a Villa Enrica il 14 marzo 1982 e lascia il testimone all’interno del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enrica Amiotti al nipote Giovanni Battista, figlio del fratello Angelo, ed alla sua morte nel 1994 al bis-nipote Enrico Amiotti, nominato Vice-Presidente nel 2006.

Troppo grande per essere vissuta dai nipoti, ripartiti tra Albonese, Vigevano e Milano, e troppo bella per essere lasciata cadere in rovina, gli eredi di Luigi Amiotti (le famiglie Amiotti, Bellomo e Cordara) doneranno Villa Enrica alla Diocesi di Vigevano. Per alcuni anni, viene data in comodato alla Comunità di recupero di tossico-dipendendenti di Don Mazzi. Dal 2007, dopo un’importante opera di ristrutturazione e completamento edilizio, è stata aperta a Villa Enrica una casa di riposo gestita dall’Opera Charitas Sant’Anna.

50 anni di Fondazione Amiotti